GLI ANTICONVULSIVANTI

Le convulsioni sono un sintomo di diversi disturbi.

Anticamente pochi erano i farmaci a disposizione per sedarlo, poiché l'attacco convulsivo generava paura in chi vi assisteva e vergogna in chi ne soffriva, e dal momento che compariva all'improvviso senza alcuna apparente causa fisica, si pensava erroneamente che fosse dovuto ad una possessione demoniaca; per questo i pazienti si facevano visitare e sottoporre agli esami poco spesso, e i medici poco potevano studiare il fenomeno e trovare una pertanto una terapia adeguata.

Gli unici farmaci utilizzati erano soprattutto ansiolitici ed ipnoinducenti: OPPIO, CLOROFORMIO, VALERIANA, ecc. Oggi, invece, vi sono a disposizione numerosi farmaci, il cui intento è quello di impedire la crisi convulsiva attraverso un'azione di inibizione dei centri nervosi responsabili del disturbo.

Le crisi convulsive si manifestano, come già detto, in diversi disturbi, il più comune dei quali è l' EPILESSIA. Ecco perchè gli anticonvulsivanti sono chiamati anche "antiepilettici". La parola "Epilessia" deriva dal greco e significa "Sono preso, mi sta capitando" per indicare l'impossibilità di prevedere l'attacco improvviso di crisi convulsive. 

La convulsione consiste in un fenomeno motorio anomalo caratterizzato dalla contrazione involontaria della muscolatura volontaria.

L'epilessia è invece dovuta ad una improvvisa ed involontaria scarica da parte di alcuni nuclei cellulari situati a livello della corteccia cerebrale che si manifesta con convulsioni o fenomeni anomali coinvolgenti la sfera sensoriale, vegetativa o psichica.

Chi soffre di epilessia presenta una particolare predisposizione a convulsioni, mentre nella popolazione sana capita solitamente una volta nella vita. Per fare diagnosi di epilessia è sufficiente infatti che il fenomeno comvulsivo si ripeta anche solo due volte nella vita.

L'epilessia si manifesta in diversi modi:

CRISI PARZIALI (localizzate)

1) SEMPLICI

2) COMPLESSE

3) SECONDARIAMENTE GENERALIZZATE

CRISI GENERALIZZATE

1) TONICO- CLONICHE: con crisi convulsive ripetute nel tempo, cadute a terra e perdita di coscienza (GRANDE MALE) 

2) ASSENZE (PICCOLO MALE)

3) MOCLONICHE

4) ATONICHE

La malattia colpisce l' 1-2% della popolazione ma non ne modifica l'aspettativa di vita.

Le crisi convulsive si manifestano anche in seguito a:

- febbre superiore a 40°C (convulsioni febbrili)

- spasmofilia, evidente nel bambino rachitico quando la carenza di vitamina D è più severa o nel bambino diarroico da molto tempo per una violenta riduzione dell'equilibrio idro-salino

- forte stato di stress

Nei bambini le crisi convulsive sono più comuni che nell'adulto per via dell'incompletezza della guaina mielinica, che fa sì che gli impulsi, nonché le tossine, viaggino disordinatamente e si propaghino a più aree del cervello.

I farmaci antiepilettici più utilizzati per prevenire l'insorgenza del disturbo sono:

- FENOBARBITAL: farmaco antico e ancora oggi efficace assieme a metobarbitale e n-metil-barbitale, per la sua azione depressoria sui canali di Na+ e Ca++

- PRIMIDONE: usato nel grande male 

Farmaci derivati dall'idantoina:

- DI-FENIL-IDANTOINA: può essere utilizzata assieme al fenobarbital sia nel grande male che nelle forme psicomotorie. La somministrazione deve essere prolungata nel tempo, ma è tossica a livello intestinale, epatico e nervoso.

Hanno azione inibitoria sui canali di Na+ (sodio)

- FENITOINA: per le crisi parziali e tonico-cloniche; ha azione inibitoria anche sui canali di Ca++; è stata segnalata iperplasia gengivale in seguito alla sua ripetuta assunzione.

- CARBAMAZEPINA (Tegretol): per le crisi parziali

- OXCARBAMAZEPINA

- LAMOTRIGINA: per le crisi parziali; ha azione inibitoria anche sui canali di Ca++.

Hanno azione sui recettori GABAergici aumentando il rilascio del GABA:

- VIGABATRIM

- TIAGABINA

- LEVETIRACEM

Analogo del GABA:

- GABAPENTIN: per le crisi parziali

Hanno azione depressiva sui canali di Na+ ed eccitatoria sui recettori del GABA:

- TOPIRAMATO: per le crisi generalizzate

- ACIDO VALPROICO

Ha azione depressiva sui canali del Ca++:

- ETOSUCCIMIDE

Appunti tratti dalle lezioni di Farmacologia, Corso di Laurea in Medicina, Scuola di Scienze della Salute Umana, Università degli Studi di Firenze.