INTRODUZIONE ALLA CHEMIOTERAPIA

Nella lingua di tutti i giorni, per "chemioterapia" si intende la terapia medica che ha come fine la distruzione delle cellule tumorali, ma in realtà la chemioterapia è molto di più: è quella parte della farmacologia che ha come oggetto di studio le sostanze chimiche naturali o artificiali atte a distruggere cellule eucariote o procariote responsabili di:

- infezioni (o infestioni)

- neoplasie

- disordini immunologici

In base a questa definizione, si distinguono 3 tipi di chemioterapia:

1) ANTIMICROBICA (o ETIOTROPA) = antivirale, antibatterica, antifungina, antiprotozoaria e antielmintica

2) ANTIBLASTICA o ANTITUMORALE

3) IMMUNOMODULANTE

Cenni storici

Padre della chemioterapia è il tedesco Paul Ehrlich (1854-1915), microbiologo studioso dell’organotropismo, delle cellule del sangue e delle loro affinità tintoriali.
Ehrlich dette la definizione di frazione chemioterapica (rapporto fra effetto tossico ed efficace del farmaco), e fu colui che per primo capì che le cellule avevano affinità tintoriali diverse in base alle loro caratteristiche chimiche; scoprì inoltre i benefici dell’arsenico, del rosso Triptan e del Salvarsan.
Definì inoltre i tre princìpi della chemioterapia:

1) Tossicità selettiva e recettore specifico
2) Chemioresistenza
3) Semisintesi di analoghi dei farmaci naturali

Sua è la frase: " frapper fort et frapper vite " (“colpire forte e colpire in fretta”, capisaldi della chemioterapia, specialmente quella antitumorale). Ehrlich 1913.

Altri sono i grandi padri della chemioterapia:

- 1928: Alexander Fleming, farmacologo e biologo scozzese, scopre la penicillina prodotta dal Penicillium Notatum.

- 1935: Domagk scopre il Prontosil Rosso (crisoidina sulfamidica) che diviene il primo chemioterapico venduto sul mercato.

- 1945: il tedesco Ernst Chain, biochimico, e l’australiano Howard Florey, farmacologo, ricevono il Premio Nobel per la scoperta della funzione della penicillina (Fleming fece appello ai medici dell’epoca perché fornissero un razionale di quanto aveva scoperto in laboratorio: gli staffilococchi venivano uccisi dalla penicillina).

L'ANTIBIOTICO

La parola significa in greco "contro la vita" ed è una molecola naturale prodotta da Eubatteri, Actinomiceti e Funghi inferiori come metabolita secondario in concomitanza alla differenziazione di strutture cellulari specializzate per la sopravvivenza microbica qualora il substrato biologico sia esaurito.

Possono essere:

- naturali

- sintetici

- semisintetici

Alcuni microbi possono sviluppare una RESISTENZA.

RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI

Cause:
1) selezione di ceppi resistenti

2) selezione di ceppi prima sensibili che hanno sviluppato nuove caratteristiche (genetiche o non genetiche)

3) immunodepressione del paziente.

MODALITA' DI RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI

1) Produzione di sostanze che impediscono il trasporto del farmaco all’interno del batterio (parete, membrana, ecc.)

2) Produzione di sostanze o presenza di pompe (porine) che aumentano la fuoriuscita del farmaco dalla cellula batterica (attivo su Fluorochinoloni, Betalattamine, Macrolidi,Tetracicline, Aminoglucosidi, Cotrimoxazolo: FARMACI CONCENTRAZIONE-DIPENDENTI)

3) Produzione di enzimi che modificano il sito di azione del farmaco (attivo su Betalattamine, Macrolidi, Cotrimoxazolo, Glicopeptidi, Fluorochinoloni )

4) Produzione di enzimi (extra o/e intracellulari) che modificano o idrolizzano il farmaco (attivo su Betalattamine, Aminoglucosidi, Macrolidi: FARMACI TEMPO-DIPENDENTI)

Fonte:

Introduzione alla Chemioterapia, corso di Farmacologia, Presentazione Power Point dei Proff. Mini-Mazzei, Scuola di Scienze della Salute Umana, Università degli Studi di Firenze.