LE TOSSICODIPENDENZE

Quando si parla di tossicodipendenze, bisogna distinguere le DIPENDENZE FISICHE da quelle PSICHICHE o PSICOLOGICHE. La dipendenza fisica coinvolge il corpo e si manifesta dando disturbi somatici quali nausea, vomito o crampi nel momento in cui la sostanza che ha dato la dipendenza non viene più somministrata (astinenza). La dipendenza psicologica coinvolge la psiche e si manifesta creando ansia, desiderio irrinunciabile della sostanza (craving), insonnia, nervosisimo e irritabilità durante il periodo di astinenza.

Alcune sostanze sono responsabili di:

- MAGGIORE DIPENDENZA FISICA: sono quelle sostanze facilmente sostituibili con un surrogato, come ad esempio il metadone. Tutti le comuni DROGHE danno questo tipo di dipendenza, poiché la somministrazione di metadone basta per far regredire i sintomi dell'astinenza dando una minore tossicità.

- MAGGIORE DIPENDENZA PSICHICA: Come la nicotina, il tè, il caffè, l'alcool ecc. per cui è più difficile vincere la dipendenza usando dei surrogati; inoltre, per questa ragione, nei decenni passati queste sostanze non venivano neanche considerate come creatrici di dipendenza, e venivano semplicemente chiamate "abitudini".

I derivati dell'oppio

L'oppio si estrae dal succo bianco della bacche acerbe di Papaver Somniferum, dentro al quale sono contenuti alcaloidi (basi azotate) come la morfina, la codeina, la papaverina e la narcotina. La stessa parola "oppio" deriva dal greco e significa "succo".

Gli oppioidi possiedono la stessa azione degli "oppioidi endogeni" che sono le ENDORFINE, prodotte dall'organismo come analgesici e antidepressivi naturali.

Il derivato dell'oppio (oppiaceo) più importante estratto dal succo di papavero è costituito da:

- MORFINA

e dai suoi derivati esterificati come:

- EROINA (diacetil-morfina, 5 volte più attiva della morfina)

( Mentre la morfina viene iniettata, l'eroina può essere anche aspirata).

A queste si aggiungono:

- OPPIOIDI ACETATI: idrocodone, ossicodone, buprenofina, ecc.

- OPPIOIDI SINTETICI: fentanil, ecc.

La morfina trova impiego terapeutico nel combattere il dolore intenso non controllabile attraverso antidolorifici quali FANS e cortisonici. La morfina trova il suo utilizzo in tutti i casi di dolore riferito dal paziente come di entità superiore a 8 su una scala da 0 a 10 in cui il 10 rappresenta il massimo dolore sopportabile da un individuo prima di perdere i sensi. La dose somministrata è circa 1-2 cg (20 mg) mentre quella letale è 20 cg.

Oltre ad essere analgesica (deprime la corteccia cerebrale) ha anche azione depressiva sui centri respiratori situati a livello del bulbo, cosa che porta alla morte nei casi di overdose o può essere sfruttata nelle condotte suicidiarie. 

La dipendenza si sviluppa per l'azione psicotropa della morfina che si lega a recettori mu, kappa e delta, gli stessi a cui si legano le endorfine. Dona infatti:

benessere e felicità, serena e tranquilla

- elimina il contatto con il mondo esterno

- elimina ogni sensazione negativa

Il benessere indotto dalla morfina è di tipo più tranquillo rispetto a quello indotto da altri tipi di droga, benché si abbia anche una leggera eccitazione psichica in cui il soggetto è vittima di allucinazioni, ma sempre di tipo piacevole. La morfina viene dunque ricercata dal tossico per evitare la sofferenza psicologica, non tanto quella fisica, benché abbia anche un alto potere come antidolorofico.

Una volta stabilita la dipendenza, il soggetto si presenta:

- apatico 

- improduttivo

- irritabile

- asociale

Ogni energia è rivolta alla ricerca della droga.

L'intossicazione cronica provoca:

- inappetenza e dimagrimento, cachessia

- ipotensione

- eruzioni cutanee

- stipsi e disturbi urinari

- tremori e nevralgie, crampi

L'intossicazione acuta crea invece:

- euforia seguita da:

- prurito (Ia fase)

- sonnolenza, bradicardia, miosi (pupilla a capocchia di spillo) (II fase)

- paralisi respiratoria (III fase)

In questi casi occorre dare naloxone in somministrazioni ripetute, o naltrexone di più lunga durata.

Quando si instaura la dipendenza fisica, insorge la crisi d'astinenza se la dose non viene più somministrata. La morfina è responsabile di TOLLERANZA, cioè l'abitudine all'uso crea un adattamento dell'organismo, e rende necessaria la somministrazione di dosi crescenti nel tempo per ottenere lo stesso effetto. Questo è responsabile dell'intossicazione acuta, anche se a volte può avvenire con intento suicidiario.

La cocaina

Costituisce il principale alcaloide delle foglie di Erytroxylon Coca o semplicemente Coca originaria dell'America del Sud. In queste zone si usa masticare le foglie di coca per ottenere maggiore energia e resistere a lavori pesanti in zone dove l'altitudine determina rarefazione dell'aria.

La cocaina ha effetto energizzante e anestetico, ma al contrario della morfina, non trova uso in medicina, dove vengono invece utilizzati i suoi derivati come la novocaina, priva di azione stupefacente.

La cocaina viene utilizzata per via nasale in dosi che vanno a 1 a 6 mg: l'atto di "sniffare" cocaina fa sì che questa raggiunga velocemente i centri nervosi situati a livello cerebrale dando:

- euforia di tipo più dinamico rispetto a quella della morfina

- intraprendenza 

- loquacità

- socievolezza

- sicurezza interiore 

- capacità di sopportare la fatica e il disagio psicologico

- maggiore autostima

I problemi principali sono costituti dal fatto che:

- allo stato di eurforia segue intensa depressione ed apatia che induce a ripetere nuovamente la somministrazione e che negli stati di intossicazione cronica è responsabile di suicidi o tentativi di suicidio

- l'aspirazione cronica provoca danni a livello della mucosa nasale: irritazione, eczema, sanguinamento, rinite, ulcerazione, perforazione del setto e modifica del profilo nasale.

I tossicodipendenti da cocaina sono di solito:

- apatici e indifferenti al mondo esterno

- maggiormente disinibiti e con una riduzione del senso morale

- soggetti ad alterazioni dell'umore, se non ad allucinazioni (visive, uditive e tattili) e deliri di tipo persecutorio che portano ad aggressioni e ad isolamento dal mondo esterno. Le allucinazioni tattili sono caratterizzate dalla sensazione di scariche elettriche o di avere degli insetti o dei vermi sotto la pelle, il che porta il soggetto a grattarsi continuamente o a procurarsi delle ferite nel tentativo di rimuoverli. Spesso la sensazione tattile diventa anche visiva.

- inappetenti e trascurati

- cachettici (la cocaina è utilizzata nell'ambiente della moda per perdere peso o per mantenere il peso ideale)

- di colorito terreo

- soggetti a tremori e tachicardia con ipertensione

A differenza della morfina, l'astinenza comporta una sintomatologia meno grave.

La cannabis

La Cannabis Sativa o semplicemente CANNABIS è una pianta originaria dell' Asia Centrale dalle cui arborescenze della pianta femminile si estrae una fenol-aldeide di nome CANNABINOLO, responsabile dell'effetto psicotropo della droga.

La droga si chiama HASCHISCH in Oriente e MARIJUANA in Occidente, ma in entrambe le zone viene fumata perché possa esercitare il suo effetto. In Asia l' Haschisch viene anche preso per os o inalato.

L'effetto psicotropo si manifesta dopo 2 ore dall'assunzione dando una prima fase di:

- euforia

- confusione mentale

- disorientamento spazio-temporale

seguita da una fase di:

- estasi

- sonno e ipoestesia

Per questa ragione è stato ipotizzato un ruolo della cannabis come antidolorifico, specialmente nei casi di dolore reumatico ma non è utilizzata in medicina.

L'uso abituale determina decadimento cognitivo, disorientamento spazio-temporale e irritabilità responsabile di aggressioni e violenze da parte del soggetto.