DIABETE MELLITO

Il diabete mellito è una patologia caratterizzata da IPERGLICEMIA.

La parola "DIABETE" significa "flusso" dal momento che chi ne è affetto fa tanta pipì per una ragione di osmosi secondaria all'iperglicemia. Il termine "MELLITO" deriva dal latino "mel" cioè "miele" perché l'iperglicemia fa produrre un'urina dolciastra, dal momento che il glucosio in eccesso nel sangue viene eliminato con le urine. Normalmente le urine non contengono glucosio, ma questo fenomeno è possibile solo durante la patologia.

Questo tipo di diabete differenzia quindi dal DIABETE INSIPIDO dovuto a deficit di vasopressina o ADH o ormone antidiuretico che, come dice il nome, inibisce la diuresi: in questa patologia vi è un'abbondante perdita di urina ma con scarsi soluti al suo interno, per un'incapacità del rene di concentrarla. Il diabete insipido può essere dovuto o a una patologia IPOFISARIA, dal momento che è l'organo ipofisario a produrre ADH, o a una patologia RENALE per cui il rene diventa insensibile all'azione dell'ormone.

Il diabete mellito si divide in:

DIABETE DI TIPO 1 (O GIOVANILE): è una condizione congenita, che però tende a manifestarsi solo qualche anno dopo la nascita, talvolta durante l'adolescenza. Alla base vi è un fenomeno autoimmune di distruzione delle cellule producenti INSULINA, l'ormone deputato al controllo della glicemia.L'insulina è prodotta dal PANCREAS ENDOCRINO, per essere precisi dalle CELLULE BETA DELLE ISOLE DI LANGERHANS, le quali sono appunto distrutte durante il processo patologico.

Chi è affetto da diabete di tipo 1, non produce insulina e pertanto deve somministrarsi l'ormone tramite iniezione a ogni pasto.

Principali azioni dell'insulina:

- diminuzione della glicemia

- gluconeogenesi da parte del fegato (cioè viene prodotto glicogeno a partire dal glucosio assunto con la dieta, che sarà immagazzinato nel fegato e disponibile per quando ce ne sarà bisogno)

- glicolisi (metabolismo del glucosio)

- lipogenesi (vengono prodotte cellule adipose in modo da conservare i trigliceridi come fonte di energia per quando ce ne sarà bisogno).

Gli affetti da questo tipo di disturbo presentano la sintomatologia delle 3 P:

- POLIURIA: fanno tanta pipì 

- POLIDIPSIA: hanno sempre sete 

- PERDITA DI PESO: sono molto magri (non avviene la lipogenesi).

Questo diabete è solo il 5% di tutti i diabeti.

Il più comune è:

DIABETE DI TIPO 2 (O NON INSULINO-DIPENDENTE): Rappresenta il 95% di tutti i diabeti. Non è congenito, ma si sviluppa in tarda età, oggigiorno in individui sempre più giovani per via dell'aumento dell'obesità e della sedentarietà. Chi ne è affetto non è magro, ma anzi, tende ad essere obeso. Un'altra differenza col diabete di tipo 1 è che l'insulina viene prodotta, ma i recettori posizionati sulla membrana delle cellule del tessuto adiposo non ne sono più sensibili. E' una malattia che si sviluppa a causa dell'eccesso di tessuto adiposo e della sedentarietà, poiché l'attività fisica aumenta la produzione di insulina.

Fattori di rischio:

- familiarità

- obesità

- sedentarietà

- alimentazione ipercalorica e soprattutto ricca di carboidrati

Anch'esso è caratterizzato da POLIURIA e POLIDIPSIA oltre che ASTENIA.

Accanto a questi, vi è un terzo tipo di diabete mellito:

DIABETE GESTAZIONALE: è un diabete un po' "sui generis" nel senso che si sviluppa unicamente in gravidanza a causa di alcune sostanze prodotte dalla placenta che causano insulino-resistenza. Chi ne soffre, guarisce immediatamente dopo il parto ma il rischio è la MACROSOMIA FETALE.

Quando si può fare diagnosi di diabete?

Il diabete comporta una glicemia > 200 mg/dl dopo un carico di glucosio e > 126 mg/dl a digiuno.

Il diabete è pericoloso soprattutto per le sue complicanze, che sono molto pericolose e sono costituite da:

Complicanze

- NEUROLOGICHE: neuropatia diabetica con parestesie e perdita di sensibilità agli arti inferiori

- VASCOLARI: angiopatia diabetica che colpisce occhi (RETINOPATIA DIABETICA), rene (NEFROPATIA DIABETICA) e sistema cardiocircolatorio (ATEROSCLEROSI, INFARTO, ICTUS, ARTERIOPATIA agli arti inferiori). Chi ne soffre va incontro a cecità ed eventi cardiovascolari.

Vi sono poi alcune condizioni pre- diabetiche da non sottovalutare sia perché possono portare a diabete sia perchè sono caratterizzate anch'esse da valori glicemici elevati e quindi possono portare alterazioni a livello neurologico e vascolare:

RIDOTTA TOLLERANZA AL GLUCOSIO: si diagnostica se dopo 2 ore da un pasto a base di 75 g di glucosio, la glicemia raggiunge valori fra 140 e 200 mg/dl.

ALTERATA GLICEMIA A DIGIUNO: dopo 8 ore di digiuno, la glicemia è compresa fra 100 e 126 mg/dl.

Un esame che permette la diagnosi di diabete è quello dell'EMOGLOBINA GLICATA > 6,5%.

Terapia

Per quanto riguarda il diabete di tipo 1, l'unica terapia è l'iniezione regolare di insulina.

Per quanto riguarda il diabete di tipo 2:

- Esercizio fisico

- Dieta a base di cibi a basso contenuto di zuccheri, di grassi e di carboidrati

- Metformina: nel diabete lieve o incipiente (aumenta la sensibilità all'insulina) e in caso di onesità perché è anche anoressizzante, ma causa effetti collaterali a carico di rene e fegato. Gli effetti collaterali non si presentano sempre ma il primo che compare e che viene riferito da quasi tutti i pazienti è la diarrea.

- INSULINA: EV. Le somministrazioni devono rispettare la normale secrezione circadiana, ad esempio la mattina deve essere somministrata una dose maggiore perchè al risveglio c'è un picco di cortisolo che stimola anche un picco di insulina. Nel diabete di tipo 1 è l'unico farmaco utilizzato, mentre nel diabete di tipo 2 è somministrato solo nei casi più gravi.

IPOGLICEMIZZANTI ORALI:

- SULFONILUREE: glipizide, gliclazide, glibenclamide ecc. Sono farmaci di prima linea utilizzati nel diabete di tipo 2 perché abbassano la glicemia e aumentano la sensibilità dei tessuti a questo ormone.

- BIGUANIDI: a questo gruppo appartiene la metformina.

- GLINIDI: repaglinide, ecc. Sono ipoglicemizzanti post-prandiali ma non possono essere utilizzati in prima linea perché hanno molti effetti collaterali, soprattutto a carico del fegato e dei reni.

- INIBITORI-ALFA- GLUCOSIDICI (ACARBOSIO): contro l'enzima alfa-glucosidasi che aumenta l'assorbimento dei carboidrati da parte dell'intestino.

- INCRETINO-MIMETICI: Exenatide e liraglutide. Una delle incretina è il GLP-1 (glucagone-like peptide 1) che aumenta la secrezione di insulina e diminuisce quella di glucagone, l'ormone antagonista dell'insulina. Ha inoltre effetto saziante e per questo vengono utilizzati farmaci che hanno la stessa funzione.