VIE DI SOMMINISTRAZIONE DEI FARMACI

Farmaco: deriva dal greco "farmacon" che significa "veleno". Un farmaco è una qualsiasi sostanza in grado di comportare variazioni all'interno di una cellula, positive o o negative. Variazioni negative possono essere causate da "veleni" o "tossici", chiamati così quando causano una tossicità. Il farmaco in realtà può avere sia effetti benefici che dannosi, e di questo bisogna sempre tenere conto.

Molto spesso ciò che determina effetti dannosi da parte del farmaco sono:

- la dose eccessiva

- la via di somministrazione inappropriata

Vie di somministrazione utilizzate:

- VIA ORALE o OS, cioè la somministrazione per bocca; è la più usata per la sua praticitàche garantisce la compliance del paziente, cioè l'aderenza alla terapia. Inconvenienti sono rappresentati da:

1) sapore sgradevole

2) effetti collaterali sull'apparato digerente (nausea, vomito, diarrea, stipsi, tossicità epatica, ecc.)

3) eccessiva acidità gastrica che può compromettere l'efficacia del farmaco inattivandolo

4) la comodità di somministrazione può portare a sovradosaggio in pazienti con riduzione dell'attenzione e delle facoltà mentali

- VIA RESPIRATORIA O POLMONARE: utilizzata in tutte le affezioni dell'apparato respiratorio, in cui è necessario guidare il farmaco direttamente nella zona malata:aerosol, nebulizzatore, inalazioni, ecc.

- VIA TRANSMUCOSA: sublinguale o rettale. Si utilizza quando è necessario che il farmaco agisca in tempi rapidi, sfruttando la grande capacità di assorbimento della mucosa.

- VIA TRANSDERMICA: cerotti alla nicotina, cerotti contro il mal d'auto, ecc.

- VIA PARENTERALE: Vi fanno parte tutte le vie di somministrazione non comprese in quelle appena elencate, caratterizzate da inoculo o INIEZIONE:

1) INTRADERMICA

2) SOTTOCUTANEA: es. ipodermoclisi

3) INTRAMUSCOLARE: meno dolorosa delle altre vie, ma presenta alcuni rischi: puntura di un vaso sanguigno, puntura di un nervo o embolia gassosa da iniezione di aria nel vaso sanguigno

4) ENDOVENOSA: a bolo o goccia-goccia (fleboclisi); a volte utilizzata direttamente nella zona malata: intrapleurica, intra-articolare, ecc.